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Il volume offre in edizione anastatica, preceduta da un ampio saggio introduttivo e seguita da una postfazione musicologica, le poesie del giurista bolognese Claudio Achillini (1574-1640). Le indagini che accompagnano il testo stabiliscono l'appartenenza dell'Achillini al nucleo dei poeti che avvertirono più intensamente la vitalità e il magistero della produzione tassiana, pur dinanzi all'affermarsi progressivo del modello di un nuovo canzoniere, introdotto dal Marino agli inizi del Seicento. La proposta dell'anastatica permette di porre a fuoco un altro carattere della prima e unica raccolta poetica composta dall'autore nel corso della sua vita: l'accuratezza del processo di allestimento materiale del libro e l'indiscutibile qualità dell'esito tipografico, provate tanto dalla nitidezza dell'impressione, quanto dalla sobria eleganza della pagina.